Slava
Chaos
[Strofa 1]
C'è stata data solamente un'occasione
L'unica vita è questa che abbiamo a disposizione
Mettiti in pace il cuore, recita il tuo copione
Non chiederti perché sei in questo dramma, chi è l'autore
Non devi affezionarti, perché prima o poi si muore
Non seguire la corrente, prendi in mano il timone
Devi essere prudente, non pensare con il cuore
Sei sempre solo, anche in mezzo a mille persone
Chi preghi ogni sera? Chi è costui che chiami Signore?
Chi è l'essere che, mentre stringi forte, chiami amore?
Come puoi dire che non è l'ennesima finzione?
Lei è solo un’attrice che aspetta il: "Ciak, motore, azione"
La vita è esattamente come un bellissimo fiore
Se non le dai dell'acqua appassisce, perde colore
Nel nostro caso, se non c'è uno scopo, un'ambizione
Tutto diventa scuro, nero come il carbone
Quante parole, quante finte promesse a vuoto
Persone vanno e vengono, sembra un aeroporto
Tu ci sei già abituato quindi non ti cambia molto
Perché da tempo che, sottopelle, tu sei già morto
Resisti, sopporta, che non ci manca molto
Mantieni sangue freddo, espressione serena in volto
Se tieni ad una persona, poi passi sempre per stolto
E quando ti abbandonano, dentro ti lascia un vuoto
Lei se ne va, ma di proposito lascia un ricordo
Lo fa con tutti, sempre, non te ne sei ancora accorto
Ha preso il tuo cuore, ci ha giocato e poi gli ha tolto
Ogni piccola emozione che dentro avevi sepolto
Tu non hai torto se odi, hai torto se perdoni
Nessuno cambia per nessuno, non ci sono i buoni
Son tutti uguali, guardali, un esercito di cloni
Diversi solo per l'aspetto fisico e i nomi
[Strofa 2]
Chiudo gli occhi, li riapro, sono a un passo dal crepaccio
Sul fondo i scogli che aspettano solo che mi lancio
Chi piangerebbe se, per caso, d'un tratto, lo faccio?
Ha poco senso viver se sei trattato da straccio
Di colpo mi butto
In pochi secondi davanti agli occhi passa tutto
Ogni ricordo, ogni frammento
Ogni piccolo rimorso che abbia mai avuto
Non chiedo aiuto, rimango muto
Mentre mi guardo la mia vita al replay
Sul fondo la signora nera mi aspetta
Sono a pochissimi metri da lei
Non ho vissuto come vorrei
Avrei voluto dare più ai miei
Mi sono sbattuto per non essere un fallito
Ma mi dicono: "Slava, lo sei"
Non ho imparato come si sta al mondo
Piango, lacrime tagliano il volto
Ad ogni secondo che passa
Mi avvicino sempre di più al fondo
Non posso cambiare più niente
Abbiamo un biglietto di sola andata
Il treno diretto è partito
Non è programmata nessuno fermata
Puoi scegliere il tuo tragitto
Ma non puoi fare le fermate che vuoi
"Sei giunto alla destinazione, grazie per aver viaggiato con noi"
[Strofa 3]
Ricorda che la vita è solamente una
Così fottutamente stronza, bella come la luna
Vivere con la paura di perdere qualcosa è stupido
Ogni tuo istante prezioso, vivilo, ogni tuo attimo unico
Non calcolare gli altri perché sono solo un pubblico
Non dare peso a chi tradisce, perché non vale mezzo pelo pubico
Non ha importanza se tu sei nel giusto o nel sbagliato
È tutto soggettivo, non c'è nulla di fissato
Hai mai guardato negli occhi di chi sa cos'è la fame?
Dimmi se sei mai stato abbandonato come un cane
Sai che vuol dire dare solo del bene e ricevere male?
Le doni la perla più rara, lei la prende e poi la rigetta in mare
Non mi parlare di quanto mi ami, sono stanco
Sei uguale a tutte le altre, te ne andrai di punto in bianco
Dio santo, ti prego, dimmi che cosa ho sbagliato
Perché non so vivere al mondo
Forse è la pena per un mio peccato
Perché a vent'anni non so ancora qual è il mio tragitto
Perché mi ritrovo a seguire le orme di un fallito
Avevo promesso a me stesso
Che non sarei stato come quel coniglio
Che ha abbandonato la fame, la sua famiglia, il suo figlio
Non gli assomiglio, mi sveglio ogni notte urlando
È un incubo che mi perseguita da quando sono nato
No, non sarò un codardo come quel bastardo, cane
Non farò mai del male alle persone che mi sono care
Io non tradisco, ma tanto meno vi perdono
Non faccio le promesse a vuoto come fanno loro
Legami di sangue, per me non valgono un bel niente
Non sono i geni uguali che ti fan diventare un mio parente
Ditemi dove eravate nel momento del bisogno
Quando riuscire a pagare l'affitto per noi era quasi un sogno
Tutti volatilizzati d'un tratto, luridi avvoltoi
Per poi ricomparire ora che stiamo meglio di voi
Non dirmi quanto son cresciuto, quanto son mancato
Non mi hai mai visto fin dal giorno del mio primo pianto
Non hai mai dato, non hai mai fatto nulla per me
Che cazzo ti fa pensare che me ne fotte qualcosa di te?
Io godo sapendo che voi merde ora soffrite
Io rido per ogni vostra disgrazia che patite
Tu, sangue del mio sangue, hai preso e te ne sei sbattuto
E a darmi un futuro è stato un perfetto sconosciuto
[Outro]
Non fare un figlio se poi lo abbandoni
Che serve sposare una donna se la tradisci con la prima che trovi
Con che coraggio chiami dopo tutto quel che hai fatto
Adesso è tardi, quando dovevi esserci, tu non ci sei mai stato
Non eri tu a fornirmi un domani, un’istruzione
Non eri tu a darmi una cena, una colazione
Non eri tu a prenderti cura della mia madre
È stato uno sconosciuto
Uno sconosciuto che ora chiamo padre