Gionni Gioielli
Matteo Boe
[Testo di "Matteo Boe"]

[Intro]
Adria-Bellum, pare

[Strofa 1]
Sei mai stato all'inferno?
Ci sono nato, frate', ho le chiavi
In confronto il fuoco è freddo, Reykjavik
In mezzo ai nomi grossi delle Major son Re David
Ora fai trap, prima rappavi
Pensi che non senta, non veda?
Che cazzo fai in questo fiume di merda? sono Vasudeva
Esco vestito a festa, però sotto il kevlar
Sono un cane rabbioso, Slevin Kelevra
Sai già come finisce
Che guardi a destra però vai a sinistra
Finisce che sei Nick Fisher
Finisce col morto, sacca di nylon, nastro sul collo
Finisce che l'aria finisce
C'è un mare di stronzi e sbirri stronzi là fuori
Sogno di farli fuori, capitano Acab
Arrivo e spacco tutto, frate', Jason Statham
Pugno chiuso perché lotta armata, lotta matta

[Bridge]
Mi calo il passamontagna
Scalo la montagna
Ti porto in giro in montagna
Poi vediamo se torni frate
[Ritornello]
Odio le soffiate, Soffiantini
Amu su Casteddu come Grazianeddu
Amo (QSE), Amu Casteddu
Ti taglio l'orecchio, Farina Cubeddu

"Ti porto in giro per il Supramonte, stronzo
Poi vediamo se torni
Se continui a dire merdate"

[Outro]
Anche Matteo Boe, come Graziano Mesina, è un personaggio da romanzo, ma da romanzo nero. Finisce nel super carcere dell'Asinara, una fortezza al centro di un'isola a nord della Sardegna, sopra Stintino. Una specie di Alkatraz da cui non è mai fuggito nessuno. Quasi nessuno. Il primo settembre del 1986, approfittando del fatto che è stato assegnato ai lavori all'aperto, Matteo Boe aggredisce una guardia, la tramortisce e scappa verso la riva assieme ad un altro detenuto. Là, nascosto in una caletta c'è un gommone ad attenderlo, nel quale dicono ci sarebbe stata anche Laura Manfredi, la fidanzata di Modena, che sarebbe venuta a prenderselo e a portarselo via