Giacomo Puccini
Vecchia zimarra, senti
COLLINE
Mentre Musetta e Marcello parlavano, si è levato il pastrano
Con commozione crescente
Vecchia zimarra, senti
Io resto al pian, tu ascendere
Il sacro monte or devi
Le mie grazie ricevi
Mai non curvasti il logoro
Dorso ai ricchi ed ai potenti
Passâr nelle tue tasche
Come in antri tranquilli
Filosofi e poeti
Ora che i giorni lieti
Fuggîr, ti dico: addio
Fedele amico mio
Addio, addio
Colline, fattone un involto, se lo pone sotto il braccio, ma vedendo Schaunard, si avvicina a lui, gli battе una spalla dicendogli tristementе:
Schaunard, ognuno per diversa via
Schaunard alza il capo
Mettiamo insiem due atti di pietà;
Io... questo!
Gli mostra la zimarra che tiene sotto il braccio
E tu...
Accennandogli Rodolfo chino su Mimì addormentata
Lasciali soli là!...
SCHAUNARD
Si leva in piedi
Commosso
Filosofo, ragioni!
Guardando verso il letto
È ver!... Vo via!
Si guarda intorno, e per giustificare la sua partenza prende la bottiglia dell'acqua e scende dietro Colline chiudendo con precauzione l'uscio