Cesare Cremonini
Piazza Santo Stefano - Maggese Session London 2005
[Testo di "Piazza Santo Stefano"]

Un uomo anziano prende la parola
Si alza in piedi e grida "C'è qualcosa, che non va"
Su un tetto un gatto lecca la sua coda
È peggio di una donna vanitosa di città
Poi distratto da una mosca fa una capriola, e se ne va

Le luci dei lampioni verso sera
Sono più arancioni dei tramonti a primavera
L'ora in cui Bologna entra in scena
È l'ora in cui le donne di una volta vanno in chiesa
Solo un gatto vagabondo è in cerca di una fede passeggera

La notte è una coperta sopra il cielo
La luna è una stupenda mongolfiera
E tutto è come prima ti dicevo
Bologna torna ad essere sincera

E il mondo si addormenta grazie al vino
E l'ombra delle cose si rivela
E tutto questo amore mio
Lo scrivo perché ha acceso una candela

Piazza Santo Stefano ha un segreto
Le rondini dal cielo
Fanno spesso avanti e indietro
E portan via i colori dell'inverno
Proteggono i passanti come i portici dal vento
E volano, volano via
Magari avessi ancora sedici anni
Sarei su un prato a scrivere canzoni sulle torri
Ne ho scritte tante amore
Le ricordi
Ma nonostante fossi nato a un passo da quei colli
Bologna non si fida mai
Bologna non si fida mai
Bologna non si fida mai né dei santi e né dei folli