Carmen Consoli
Signor Tentenna
Carissimo signor Tentenna
Non è facile assumersi il rischio di una scelta
E servirsi addirittura di parole proprie
Mimetizzarsi e vivere di luce riflessa
In fondo ad acque torbide
Tra miseri inganni e menzogne
Complessi di inferiorità
Ingombranti manie di grandezza

Signor Tentenna non è motivo di vergogna
Il non saper centrare alcun bersaglio
L'aver mancato l'ennesimo colpo irrimediabilmente

E ben poco importa se tua moglie
Non fa altro che piangere
Ossessionata dal sentore
Dei tuoi numerosi tradimenti
Ingurgita ignoti dolori
Ed elevate dosi di calmanti

E' ormai consuetudine, Signor Tentenna
Perdersi d'animo, non essere all'altezza
Delle proprie ambizioni
E sgomitare per distinguersi dal branco
L'ignoranza è un non trascurabile complesso
Una voragine, la si può occultare nel silenzio
Scansando il pericolo di un mite confronto diretto
Signor Tentenna non è motivo di vergogna
Il non poter vantare alcun talento
L'aver rincorso l'ennesimo treno inutilmente

E ben poco importa se tua moglie
Non fa altro che piangere
Ossessionata dal sentore
Dei tuoi numerosi tradimenti
E in fondo non ha tutti i torti
E non è affatto un caso se
Amanti, amici e sogni si dileguano
Il cane sul balcone aspetta da mesi
Il privilegio di una passeggiata
Eppure la sera fedelmente esulta
Al tuo rientro

E ben poco importa se tua moglie
Non fa altro che piangere
Ossessionata dal sentore
Dei tuoi numerosi tradimenti
E in fondo non ha tutti i torti
E non è affatto un caso se
Amanti, amici e sogni si dileguano
Il cane sul balcone aspetta da mesi
Il privilegio di una carezza
E intanto tua figlia ti chiede
Perchè mai sia così misera la vita