Vinicio Capossela
La Notte DI San Giovanni
Su una trave accesa di fuoco
vagano in cielo senza riposo
vagano al grido dall’ultimo fiato
uscito dal collo del decollato
vagano al vento spinte dal Santo
che perse la testa per quell’incanto

Perse la testa Erode il Re
perse la testa per una danza
perse la testa Erode il Re
e un’altra testa volle per se

Ora le ragazze pure di cuore
ancora sentono le parole
delle ombre nel vacile
dentro l’acqua continuare a dire

Mamma mamma perché lo chiedesti
e tu figlia perché lo facesti?
Chiedesti la testa di San Giovanni
ora mamma che brutti affanni

Nelle fiamme giriamo in tondo
giriamo in tondo per tutto il mondo
nelle fiamme giriamo in tondo
mai verrà la fine del mondo?
Potremo bruciare per tutto quel giorno
sprofondare senza ritorno
potremo danzare per tutto l’inferno
che sempre la danza porta a quel giorno

Mamma mamma perché lo chiedesti
e tu figlia perché lo facesti?
Chiedesti la testa di San Giovanni
ora mamma che brutti affanni

La chiedesti tagliata dal collo
la chiedesti servita su un piatto
figlia ballasti tutta la notte
perché quella testa cadesse mozza

Figlia facesti tutte le mosse
dentro al ventre ruotasti le ossa
gli arrossasti di voglia le guance
gli arrossasti la voglia nel sangue

E ora bruciamo per tutto quel giorno
sprofondiamo senza ritorno
nella grazia che porta all’inferno
danzeremo bruciando nel vento
fino a essere polvere e cenere…
Ora le ragazze per San Giovanni
chiedono al fuoco di svelare gli inganni
chiedono al cardo chiedono al piombo
chi avranno un giorno per compagno intorno
e anche le crude Masciare,
questa notte vogliono volare
e ognuno indaga nel cielo
qualche segno dal mondo del vero

Ma il futuro è scritto nel fuoco
ed è bruciare interi quel giorno
vedere una testa che brilla nel sole
vederla crescere e poi cadere
vedere il sangue bollire nell’oro
battezzati al fuoco d’inferno
che sempre brucia acceso di dentro
bruciare nell’aria spersi nel vento
per essere Spirito e Polvere e Cenere
di ossa senza una fossa

Ora le ragazze per San Giovanni
chiedono al dito chi sarà il marito
chiedono al cardo esposto nell’alba,
nella luce fuori dalla stanza
la mattina nel sole che avanza,
se fiorisce, fiorisce la speranza.