Ivan Graziani
I giorni di novembre
La tigre fra le canne
L'urlo dei battitori
E il gioco dell'arazzo
Nella grande casa

E vedo riflesse nello specchio
Le vecchie zie accanto al fuoco
A rammendare calze
Nei giorni di novembre

Poi la vetta buia delle scale
E grandi ombre sulle volte tormentate
Ricordo di un terremoto
In quei giorni di novembre

L'edera sempre verde
Si affaccia sulle spalle
Del colosso in pietra
Che guarda la sua vasca

E il fango, come un pittore folle
Disegna sottili ragnatele
Sul muschio, ormai padrone
Dei sassi del cortile

Ora è tempo di partire
Dimenticare tutto il freddo che ho nel cuore
Tutto il freddo che ho nel cuore
Come in quei giorni di novembre