Paolo Conte
Genova per noi
Ma quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi prima di andare a Genova
Ed ogni volta ci chiediamo
Se quel posto dove andiamo
Non c'inghiotte e non torniamo più!

Eppur parenti siamo noi
Di quella gente che c'è là
Che come noi è forse un po' selvatica
Ma la paura che ci fa
Quel mare oscuro che si muove anche di notte
Non sta fermo mai

Genova per noi
Che stiamo in fondo alla campagna
E abbiamo il sole in piazza rare volte
E il resto è pioggia che ci bagna
Genova, dicevo, è un'idea come un'altra!

Ma quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
E come ogni volta l'annusiamo
Circospetti ci muoviamo
Un po' randagi ci sentiamo noi
Ma quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi prima di andare a Genova
Ed ogni volta ci chiediamo
Se quel posto dove andiamo
Non c'inghiotte e non torniamo più!

Macaia, scimmia di luce e di follia
Foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia
E intanto nell'ombra, nell'ombra dei loro armadi
Tengono allori, ulivi e vecchie lavande

Lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali

In un'immobile campagna
Con la pioggia che ci bagna
E i gamberoni rossi solo un sogno
E il sole, il sole, il sole è un lampo giallo al parabrise

Ma quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi che abbiamo visto Genova

Ma quella faccia un po' così
Quell'espressione un po' così
Che abbiamo noi prima di andare a Genova