Umberto Tozzi
A cosa servono le mani
Mani, belle mani, addio
Adagio un po' con brio
La vita riprende dal fondo e con do...mani
Le mani dovrò usarle anch'io
Su questa roccia che è il tuo addio
E in uno scaffale del tempo cercare

Mani per la noia di quando piove
Mani per la gioia che si rimuove
Mani per la naja
Di attendere che un'altra mano appaia

A cosa servono le mani non saprei
Suonavo il pianoforte su di lei
Credevo fosse un'arte e adesso che
Ne faccio delle mani se lei non c'è?
Non c'è, non c'è

Ecco a cosa servono le mani
Per caso le ho sgranchite
E già le rimuovo un po'
Due farfalle di nuovo ho
Voglio uscire stasera che sia primavera o no

E voglio averne a piene mani
Di noci da schiacciar così
Di luce da inondare qui
Il contro veleno
Dei funghi dell'umiliazione
Dell'unghie nelle tue sottane
Per me tu eri l'acqua, il pane
Il sangue, le vene mi servono buone
Mani non le tue
Da quattro sono diventate due
E stanno sempre in tasca chiuse a pugno
Ferite dallo specchio del mio bagno

Eh! Vorrei strappare marijuana dalla terra
Vorrei la pace e poi vorrei la guerra
Ma è vero, non possiamo star lontani
In fondo voglio ancora le tue mani

È inutile che chiami
A cosa servono le mani
Per caso le ho sgranchite
E già le rimuovono un po'
Due farfalle di nuovo ho
Voglio uscire stasera che sia primavera o no

E vai col tango delle mani, amico mio
Appoggia il tuo violino sul leggio
Del tuo tumore sa tutta l'orchestra
Dirigi per il tempo che ti resta

A che, a chi, a cosa servono
Le mani adesso so
A far le corna, dire sì o no
A pizzicare un dolce, un culo pieno
A dare un fiore, a dire “io ti amo”
A che, a chi, a cosa servono
Le mani se non puoi
Congiungerle e pregare senza un Dio
Ci puoi contare quattro, cinque e sei
E modellare un'altra uguale a lei

A che, a chi, a cosa servono
Le mani, bimbo mio
Ti spiego anche se son bambino anch'io
Le mani sono il mondo, l'universo
Il tempo ritrovato il tempo perso

A... a cosa servono le mani...