Umberto Tozzi
Da che parte stai
Dice di me, dice che son ricco
Pieno com'è, lui che continua coi suoi trucchi
Ma da che parte sta?

Dice di sé, dice che lavora
Rosso com'è, in ville ricamate d'oro
E poi non gode mai, mai, mai
Si confonde in motorino perché sa
Da che parte sta

Vai e vai, se col destino lotterai
A quel destino mentirai
Fuori tempo vai e vai
Con mille streghe parlerò
La linea vita allungherò

Dice di sé “genio reincarnato”, rosso com'è
Il furbo, predicando, si nasconde
Ma da che parte sta?
Io che ho di me
L'arte e l'innocenza
Resta di te solo l'immagine di un mostro
Niente intorno e finirai
Senza neanche più guidare un'illusione
Da che parte stai?
Vai e vai, se col destino lotterai
La previsione è dare e avrai
Siamo un coro
Vai, tu vai, la matematica è con te
Ma sono note non per me
Fuori tempo, vai, tu vai
Nell'ego tuo di analisi, dimenticando i brividi