DSA Commando
Vedrai Camminare i Morti
[Testo di "Vedrai Camminare i Morti"]

[Strofa 1: Heskarioth]
Oggi vengono a prendermi, battono i pugni da dietro il muro
Torneranno in mente da un passato cancellato oscuro
Porto dentro il niente fin da dentro il ventre, e lo terrò
Fin quando me ne andrò a novembre in un coro di vaffanculo
Porterò il malaugurio al vostro futuro, giuro
Mi han sempre guardato come un ladro, sicuro che sono un bell'ingrato
In quanto a mezzogiorno a pranzo mordo la mano che mi nutre
E sputo le ossa crude nel piatto in cui mangio, spina nel fianco
Chi vuol starmi accanto spreca tempo e pianto
Stai un giorno qua dentro e ti svegli tutte le notti urlando
Il ghiaccio dove pattini si è rotto sotto i piedi
Non ci credi, in un secondo stai a fondo e il cuore si sta ghiacciando
Vanno rassicurando, ci stanno cercando
Inquisizione nel nome di un dio castrato misantropo
Predicando integrità in tuniche nere e collo bianco
Intanto guardano i vostri pargoli al parco con sguardo languido
Cercando la mia testa nella vecchia casa sfitta
Tra gli spettri d'infanzia e i giocattoli rotti in soffitta
Il futuro è contro un muro su cui è inscritto "sconfitta", una fitta
Scippo all'ultimo respiro strozzato in diretta
Infetta progenie di ovaie marcite di meretrice
Triste mietitrice coglie spighe in prati infiniti di vite
Come le vie del signore, delle mosche lui ride
Cova le uova infettive dentro le mie ferite
Psicoplasma, cancro mentale, rabbia repressa
Invidia, insidia dentro una nidiata infernale
Qua dentro "cuore" non fa rima con niente e niente
Allevia il male di un dolore che ci spegne lentamente
[Ritornello]
Loro si insidiano dentro la realtà di tutti i giorni
Infondono paure enormi a chi non si conforma agli ordini
Fuori sono i migliori e i più forti
Dentro han cuori neri di cane marci di vermi e di rimorsi
Oggi in città ci si fa strada fra i morsi
Non sai se sei sveglio o dormi, in strada vedi camminare i morti
Se non ti accorgi sei uno di loro
Ti farò un foro nel cranio senza rimorsi affinché non torni

[Strofa 2: Krin183]
Non ci capisco un cazzo, lo schermo è nero su ogni palinsesto
Sputo latte infetto poi rigetto a pezzi organi nel cesso
Non ho rispetto riguardo ai vostri sistemi
Se in TV l'audience lo fanno coi tuoi problemi
E le disgrazie in prima sui giornali
Diavoli, finti cattolici sui tabelloni elettorali
Mostri che si stringono mani sporche di fango
Regalano notti in bianco, esaudiscono i sogni su assegni in bianco
Io sono stanco, sfinito, vado in bianco e faccio schifo
Ho un occhio cucito col fil di ferro e l'altro tramortito
Ma la mia bocca funziona, anche se peccatrice
Bestemmia un dio che ora non mi funziona più
E sono in preda al destino
Parlo una lingua che loro vorrebbero morta più del loro latino
Sento il profumo di acqua di colonia
Ma sotto sono cadaveri putrefatti anche se in abito da cerimonia
Giro depresso in mezzo alle costruzioni
Incastrato, farò compagnia al cemento armato dei loro piloni
La mia faccia riflessa nelle latrine
Stampata nella tua maglietta con in testa un intreccio di spine
Mi faccio avanti a morsi tra la gente in metamorfosi
Che trasforma farfalle in insetti sporchi
Figli inattesi di un grembo sterile acerbo
Il morbo feconda altre madri all'ombra di un finale incerto
[Ritornello]
Loro si insidiano dentro la realtà di tutti i giorni
Infondono paure enormi a chi non si conforma agli ordini
Fuori sono i migliori e i più forti
Dentro han cuori neri di cane marci di vermi e di rimorsi
Oggi in città ci si fa strada fra i morsi
Non sai se sei sveglio o dormi, in strada vedi camminare i morti
Se non ti accorgi sei uno di loro
Ti farò un foro nel cranio senza rimorsi affinché non torni