Giorgio Gaber
La Ballata del Pedone
[Strofa 1]
Veniva giù da Corso Tricolore
E a casa già sognava di tornare
Si ritrovò in un senso rotatorio
Nel mezzo di un rondò provò a passare
Le strisce in terra gli davano ragione
Ma con quel traffico convulso esasperato
Tra gli autobus, taxi, motofurgoni
Non si vedeva più neanche il selciato

[Ritornello: Coro]
Pedone solo si sa non conta niente
Nessun lo fa passar, né vuole farlo
Pianse, gridò ma sempre inutilmente
Non uno che fermò per favorirlo

[Strofa 2]
La notte giunse nera, fredda e triste
Mise la giacca in terra per guanciale
Dormì e sognò che il traffico finisse
Ma l’alba lo trovò bloccato al sole

[Ritornello: Coro]
Pedone solo si sa non conta niente
Nessun lo fa passar né vuole farlo
Pianse gridò ma sempre inutilmente
Non uno che frenò per favorirlo
[Strofa 3]
E tante notti e giorni dopo quello
Visse mangiando l’erba tra il selciato
Bevve la pioggia raccolta nel cappello
Era sconvolto, sì e un po’ invecchiato
Morì così il tredici di agosto
Lasciò la moglie e i figli senza niente
Due giorni dopo veniva ferragosto
E il traffico svanì ma inutilmente