Giorgio Gaber
Il Presente (prosa)
Credo sia giunto il momento di parlarvi del presente
Per i filosofi il presente non esiste, si sa
E forse hanno ragione perché sicuramente c'è il passato e c'è il futuro e il presente sarebbe fatto da un po' di passato e da un po' di futuro
Fatto sta che quando uno dice "Ora", è già dopo, o prima
Chiaro
Mica tanto, insomma
Volevo dire: prima si stava male, ora siamo messi male
Alcuni degli amici più cari sono un po' scoppiati, altri s'illanguidiscono in sane ginnastiche corporali, in parlamento ce n'è uno, tutti gli altri sono in galera
E allora? Non c'è più l'interlocutore?
No, signori
Dimenticavo i più geniali: siamo qui, noi, i migliori, intendo dire tutti coloro che sono riusciti a togliersi di dosso la pesantezza di qualcosa che ingombra per dedicarsi allo smitizzante
Sì, perché di fronte all'idiozia dei vecchi moralisti preferisco vedere l'uomo di cultura che si fa fotografare nudo du un divano a fiori
Eh sì, per questa sua capacità di saper vivere il gioco
Sto parlando insomma di quelli veramente colti, che con sottile ironia hanno riscoperto l'effimero
Ecco che cos'è il presente, l'effimero
E devo dire che per la gente come noi che non crede più a niente è perfetto, basta lamentarsi!
La cosa più intelligente da fare è quella di giocare d'astuzia con i segnali del tempo
Ma attenzione eh
Perché tra l'avere la sensazione che il mondo sia una cosa poco seria e il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio, esiste la stessa differenza che c'è tra l'avere il senso del comico e essere ridicoli