Blue Virus
La porta sul retro - Commento al brano
Io e Mostro siamo amici da diversi anni, all'incirca dal 2011 quando io, per caso, andai a Roma e assistetti a un loro live, a un live suo, di Nick Sick e di Yoshimitsu, si facevano chiamare Ill Movement. Son tornato a casa e gli ho scritto "Raga, complimenti, vi ho visti live per caso, spaccate" e loro mi conoscevano già. Quindi da lì poi è nata la collaborazione e successivamente anche l'amicizia e siamo entrati in empatia, subito. Siamo dei demoni infuocati, quindi... non puoi non andare d'accordo con persone del genere. Nel tempo, poi, abbiamo realizzato diversi brani e ci siamo allontanati, riavvicinati e dopo quasi sei anni abbiamo realizzato "La porta sul retro". L'ho chiamato, gli ho detto "Frate', sto realizzando questo mixtape, vorrei fare questo brano con te. È un sacco che non collaboriamo, mi manca come cosa e la gente si prende bene. Facciamo un brano totalmente killer. Siamo stati cinque anni, quasi sei, senza realizzare nulla assieme, quindi facciamo una cosa che sia forte a tal punto da non far rimpiangere il tempo perduto." Quindi abbiamo fatto questo brano senza ritornello dove diciamo oscenità per tre minuti e mezzo. E quando ho ricevuto le voci, le separate di Giorgio, di Mostro, appunto, c'era questo audio wave chiamato "Edgar", l'ho messo in play, ed è partito questo delirio, dove lui parla del borotalco eccetera. È una cosa che uno si deve aspettare quando fa i brani con Mostro. Diciamo che non è la prima volta che ricevo dei "bonus", tra virgolette, con dentro dei deliri audio e la cosa mi ha fatto talmente ridere che ho deciso di utilizzarlo come outro aggiungendomi sotto, interpretando il vero e proprio Edgar che piange, appunto, per la perdita del borotalco. Chissà se mai lo ritroverà, boh.