Dargen D’Amico
Tempo Critico
[Testo di "Tempo Critico"]

[Strofa 1: Jake La Furia]
Chiudendo gli occhi mi vedo seduto ad un tavolo
Stringendo penne di sangue, sto scrivendo un nuovo capitolo
Del libro il cui titolo ricorderà la mia vita chiamando il mio nome
Sarà lo specchio di ogni scelta che ho fatto e di ogni mia decisione
Pagine bianche si apriranno e solo io potrò leggerle per correggere
Ciò che da solo continuo a sorreggere, il peso di una vita che mi ha cresciuto
Da cui i miei figli apprenderanno ciò che ho visto e tutto ciò che ho vissuto
Minuto dopo minuto
Racconterà di chi ha nuotato in un mare di sputo e ne è uscito pulito
Sarà un libro proibito, che narra di chi seguiva l'eccesso
Un solitario in cui io al banco ed il giocatore me stesso

[Strofa 2: Il Guercio]
Uso il microfono come il bastone un rabdomante
Memorie da qualche parte in terre morte la sorgente
Ho la mente solcata d'impronte
Vorrei calcarle nuovamente ma sono svanite nel presente
Guardo attraverso me stesso trapassato da una ferita
La vita fuma una siga infinita, traccia futuri a matita
Sconfiggi un uomo per essere un uomo nel senso della sfida oppure avrai perso: missione fallita
Un occhio e mezzo più un terzo e rivedo ciò che ho vissuto
Battuto ma non sto muto e mi alzerò ogni volta che sarò caduto
Questo è per chi è stato sconfitto, anch'io di fatto ora scappo
Da flashback contundenti che mi hanno trafitto
[Ritornello: DJ Zak]
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo

[Strofa 3: Dargen D'Amico]
Accusato di paure immaginarie, testimone marginale
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare
Sorseggio calici pieni di tristezza
E piango occhi come lacrime di incredibile compattezza
Ho già vissuto il passato da voi chiamato futuro
Tra qualche secolo ho visto il cielo spalancarsi e tracciarsi nell'oscuro
Un ponte d'ombre sospeso come il fiato, pochi sono al sicuro
Perché avrà il diritto di attraversarlo solo chi ha un cuore puro
Ma anche gli infami otterranno di esser salvi
Recitando a mani giunte salmi
Per nascondere il destino marchiato sui palmi
Non potendolo più attraversare il bene dovrà diventare male
Come l'acqua di un fiume per continuare deve diventare mare
[Strofa 4: Jake La Furia]
A volte mi sento come se la mia fantasia fosse in lutto
Ogni ideale distrutto ed il brutto
È che negli occhi ho lo sguardo di chi a vent'anni ha visto tutto
Ma perdendo una lacrima butto a terra questo senso corrotto
Una volta un uomo mi ha chiesto da dove vengo
Nato in mezzo alla merda ma ogni fiore ha le radici nel fango
E nel fango i miei ricordi verranno trovati, conservati
Per chi percorre sentieri sbagliati
Vorrei ricordare ciò che ormai ho dimenticato
Vorrei dimenticare ciò che da quel giorno non ho più scordato
Ma ora che vivo il passato il futuro e l'ignoto
A me restano soltanto ricordi per il mio album di foto

[Ritornello: DJ Zak]
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
[Strofa 5: Il Guercio]
Giorni diventano stagioni, svarioni bruciano altri neuroni
Intanto tu esci là fuori e prendi lezioni, sclero se è vero
Che il tempo è un film in technicolor, allora io zero
Che resto in bianco-nero
Prigioniero di una foto con sfondo il vuoto
Ma il gioco ha un significato mascherato come Naoto
Chi non lo trova nel mentre si arrende e si spenge da solo, la gente
Guardando il cielo di notte vede una stella cadente
Io cerco di colpire al plesso il mio falso riflesso
Prima che lui esca dallo specchio a un passo dal collasso
Sta solo a me decidere
Ma io degenere vivo per vivere
Domani cosa può succedere?

[Ritornello: DJ Zak]
La visione di un passato
Tempo critico

[Strofa 6: Dargen D'Amico]
Hanno rilevato più volte il mio decesso
In epoche di cui non ho il possesso
Poiché ciò che è successo non mi ha concesso
Che un riflesso di ciò che ho visto
Assisto a me stesso genuflesso ai piedi di Cristo
Ma solo adesso capisco
Non esisto se non rubo al presente tempo da vivere
Come un padre che sul letto di morte insegna al figlio a ridere
Ma il mio mi rinnegò rendendo mia madre la mia famiglia
A volte mi chiedo se avrebbe avuto il coraggio di abbandonare una figlia
Non sbatto ciglia
Finché avrò ricordi imprigionati nelle pupille
Avrò nella penna lacrime che il passato mi ha rovesciato sulla pelle
Trascinandomi sulle braci
Piango non guardarmi e taci
Neanche una donna cancella le cicatrici
Solcate dalla Via Crucis
Anche se il vento sfogliandomi i capelli scrive di dimenticare
Come al sole che nel tramonto sdraia i raggi per diventare mare

[Ritornello: DJ Zak]
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo
La visione di un passato
Tempo critico
Che è stato
Il mio passato prossimo