Giovanni Truppi
Burger King
[Testo di "Burger King"]

Era una domenica mattina, non mi ricordo da dove venivo né dove stavo andando e, mentre stavo fermo all'ultimo semaforo di via Porta Furba, appena prima di immettermi su via Tuscolana, ho visto sulla sinistra una famiglia, un padre e due figli, seduti ai tavolini fuori Burger King
Ho realizzato che, in fondo, per me era mattina ma in effetti era quasi ora di pranzo e che era iniziata la primavera

La mia prima reazione è stata di snobismo e di compatimento per il posto dove stavano a mangiare, finché non ho iniziato a fantasticare sul perché fossero lì
Mi sono immaginato allora questo padre che, in un momento di debolezza o di tenerezza, estenuato dalle richieste, promette ai figli di portarli da Burger King la domenica successiva se ci fosse stato bel tempo, e magari ora si vergognava come un ladro
E ho pensato che devo fregarmene di più di quello che pensano gli altri e che devo guardare le cose in positivo