Giovanni Truppi
Mario (niente da dimenticare)
[Testo di "Mario (niente da dimenticare)"]

[Strofa 1]
Mario se n'è andato lontano
Di lui non sappiamo più niente
L'ultima volta che l'ho sentito
Mi ha detto lui che è di Milano
Che andava a fare [?] su un aeroplano
E che viveva in una casa
Con tre donne disgraziate
Ognuna con un figlio
Senza un dito in una mano
E un padre ancora troppo lontano
Ma i padri sono sempre troppo lontano
Forse è per colpa della televisione
Che mi fa vedere il mondo dal divano
A me, se non fosse che è Mario che racconta
Mi sembrerebbe tutto un poco troppo strano

[Ritornello 1]
E dice lui, infatti, che non ci vuole nientе
A vivere la vita senza farsi mai sfiorarе
Dal vivere furioso della gente
E un giorno poi mi ha detto che non gli fa differenza
Tra stare oggi a Berlino e tra un anno a Cosenza
Gli basta dire quando va a dormire:
"Oggi non c'è proprio niente, proprio niente, proprio niente
Da dimenticare"
[Strofa 2]
Un giorno gli ho chiesto a Mario
Che progetti aveva per il futuro
E lui mi ha risposto che il futuro è oscuro
Che il presente è vero e che il mondo è vario
E che lui non ce l'ha
Questo fatto di stare a costruire
Che costruire gli fa pensare
A un muro che non fa passare
A un muro che non fa vedere
E non vedere per non soffrire
Forse è per colpa di questa educazione
Che non ci fa capire quello che vogliamo
A me, se non fosse per Mario che racconta
Non mi verrebbe voglia di alzarmi dal divano

[Ritornello 2]
E dice lui, infatti, che non ci vuole niente
A vivere la vita senza farsi mai sfiorare
Da quello che si vuole veramente
E un giorno poi mi ha detto che anche se non è pratico
Lui quello che vuole lo insegue fino al ridicolo
Per dire la sera quando va a dormire:
"Oggi non c'è proprio niente, proprio niente, proprio niente
Da dimenticare"
[Outro]
E se un figlio io lo chiamo Mario
Che non è un nome, ma è un augurio
Di vivere prendendosi sul serio
Senza cercare troppo di andare sul sicuro