Pepito Rella
Ultimatum
[Intro]
G, ohoh, Pepito lindo, claro

[Strofa 1]
Cerco gente che illumina, come le torce umane
Nei testi Giorgio Gaber, dal vivo Roncio Gabber
Cancello 'sti pagliacci con il braccio, Rubber
Sono il prescelto, il serial killer frà di questi rapper
Adesso il tuo sorriso capisco che finge
Tempo fa imploravi il cazzo mio ficcato alla laringe
Non guardo quanto spinge, osservo chi ti spinge
MI conta noi, altri mille
Dò sassate allo stereo, radio stereo intifada
La stampa del mio clan, tipo serigrafata
La musica che sento è un po' stereotipata
Se vuoi provar la mia attitudine spero ti vada
Nato nella miseria
Sogno una vita con le peggio puttane e le armi come Dan Bilzerian
In casa ho un cane maculato, tigre di malesia
Appresso un socio malcurato sotto con l'amnesia
Faccio pezzi d'autore, zero pezzi d'amore
Esco con una che da un pezzo mi fa a pezzi il cuore
Nato nello strumento giusto che distrugge i piani
Non ho mai amato mai le donne come certe strumentali
Scendi giù dove c'è l'afa, mangio pane e foga
Non sto lì dove c'è il saifa se c'ho le pare in gola
Niente target, vedo gli occhi di chi mi consola
I miei fra "samarak", parlo con lo slang, wallace
Lo faccio per il grano, chiaro
Tu sei legend, tu sei bravo, battimano
Vendo più del tuo beatmaker
Sono quello che gira col ciccione, puoi anche ridere
Putroppo è il king di Spit, e insegna a vivere
Sono odiato da tutti, ero il più babbo a scuola
Tornassi indietro piscerei dentro la tua Delorean
Pepito è prendere o lasciare, stendere o pippare
Vendere o arrancare, amici veri o finti frà sui social!